Aristotele: La Poetica

 Aristotele, nella sua enciclopedia, si occupa delle scienze poetiche e produttive, ovvero dell'ambito della produzione di opere e della manipolazione di oggetti. L'autore si concentra sull'esame delle arti, in particolare della tragedia e della commedia, cercando di cogliere alcuni parametri fondamentali. Il tema dell'arte viene sviluppato nei libri VII e VIII della Politica, ma soprattutto nella Poetica, un'opera incompleta scritta con finalità didattica e forse destinata a essere integrata dalle lezioni orali del filosofo. Purtroppo sono andate perdute le parti in cui Aristotele trattava della commedia, mentre possediamo l'analisi dedicata alla poesia epica. La Poetica di Aristotele è stata tradotta in latino da Giorgio Valla nel 1498 e stampata a Venezia nel 1508, diventando un testo fondamentale per la teoria della letteratura e del teatro. 


Secondo Aristotele, l'umanità ha una propensione naturale a rappresentare la realtà attraverso le parole e le immagini, e che questo processo di rappresentazione è alla base della conoscenza. La rappresentazione degli oggetti in parole o immagini conferisce loro un significato che può essere condiviso e comunicato, e questo processo di rappresentazione è alla base della creazione artistica. Aristotele esamina l'arte, in particolare la tragedia e la commedia, e cerca di cogliere alcuni parametri fondamentali. La sua analisi dell'arte viene sviluppata nei libri VII e VIII della Politica, ma soprattutto nella Poetica, un'opera incompleta scritta con finalità didattica e forse destinata a essere integrata dalle lezioni orali del filosofo. Secondo Aristotele, l'arte è una forma di imitazione della realtà, ma non è una copia esatta. L'arte imita le azioni e gli eventi del mondo reale in un modo particolare, non limitandosi a riprodurre la sequenza degli eventi, ma creando una conoscenza prossima alla filosofia e superiore alla storia. La poesia, ad esempio, non è solo la riproduzione degli eventi, ma li organizza in modo da creare un significato. Aristotele crede che l'arte sia una forma di conoscenza e che sia possibile acquisire una conoscenza più profonda attraverso l'arte. L'imitazione realizzata dall'arte è, quindi, una forma di rappresentazione che conferisce significato agli oggetti rappresentati e che può essere condivisa e comunicata.

Secondo Aristotele, l'arte imita la realtà, ma non in modo esatto. L'arte crea una conoscenza che non è solo la riproduzione degli eventi, ma li organizza in modo da creare un significato. Aristotele crede che l'arte sia una forma di conoscenza e che sia possibile acquisire una conoscenza più profonda attraverso l'arte. L'imitazione realizzata dall'arte è, quindi, una forma di rappresentazione che conferisce significato agli oggetti rappresentati e che può essere condivisa e comunicata. Aristotele usa il concetto di verosimiglianza per spiegare la particolare relazione che intercorre tra l'arte e la vita. Egli afferma che l'arte non ha come oggetto il "vero", ma il verosimile, non quello che accade, ma quello che potrebbe accadere. L'artista non riproduce un caso particolare e circostanziato, ma ciò che potrebbe verificarsi in tutte le situazioni analoghe a quelle che si accinge a narrare. In questo risiede anche la straordinaria attualità dell'opera e il motivo per cui ancora oggi, leggendo i poemi omerici - o qualsiasi altro testo letterario di pari valore e intensità - possiamo immedesimarci nei personaggi, comprenderne il dolore o la gioia.

Mentre Platone considerava pericolosa la rappresentazione di sentimenti violenti o eticamente riprovevoli, in quanto poteva istigare l'imitazione di tali comportamenti, Aristotele riteneva che la rappresentazione delle passioni umane avesse una funzione positiva, definita come "catartica". L'interpretazione più diffusa di questo concetto è quella che vede nella catarsi la possibilità per l'uomo di affrancarsi psicologicamente dal peso delle passioni, attraverso la partecipazione alla scena rappresentata nell'opera. Aristotele affermava che l'arte non imita la realtà in modo esatto, ma crea una conoscenza che organizza gli eventi in modo da creare un significato. L'imitazione realizzata dall'arte è una forma di rappresentazione che conferisce significato agli oggetti rappresentati e che può essere condivisa e comunicata. Aristotele usava il concetto di verosimiglianza per spiegare la particolare relazione tra l'arte e la vita.
Come si ottiene la catarsi? 

Platone riteneva pericolosa la rappresentazione di sentimenti violenti o eticamente riprovevoli, in quanto poteva istigare l'imitazione di tali comportamenti. Aristotele, invece, riteneva che la rappresentazione delle passioni umane avesse una funzione positiva, definita come "catartica". Questo concetto si riferisce alla possibilità per l'uomo di affrancarsi psicologicamente dal peso delle passioni, attraverso la partecipazione alla scena rappresentata nell'opera. Aristotele usava il concetto di verosimiglianza per spiegare la particolare relazione tra l'arte e la vita. L'imitazione realizzata dall'arte è una forma di rappresentazione che conferisce significato agli oggetti rappresentati e che può essere condivisa e comunicata.  Aristotele voleva suggerire qualcosa di analogo con la sua teoria della catarsi.

Per Aristotele si ha persuasione quando si rispettino questi tre principi:
  • l'oratore deve essere onesto e degno di fede, in modo da destare nel pubblico attenzione e rispetto (atteggiamento antisofistico)
  • l'oratore deve essere bravo e generare nell'anima degli ascoltatori le giuste emozioni circa l'argomento trattato
  • l'oratore deve essere in grado di motivare razionalmente, con adeguate argomentazioni, le tesi che intende sostenere
Se manca uno di questi elementi, la persuasione risulta difficile da ottenere e di breve durata.

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